È stato approvato, da parte del Governo, il decreto legge per l‘emissione di obbligazioni ed azioni sotto forma di token, utilizzando la tecnologia blockchain. Insieme a Daniele Marinelli, proprietario del marchio Ushare e CEO di DTSocialize, vediamo di cosa si tratta.
Blockchain: azioni e obbligazioni diventano token
Finalmente anche nel nostro Paese stiamo vedendo un avvicinamento tra la finanza tradizionale e la tecnologia blockchain. Oggi lo possiamo dire grazie all’applicazione di un regolamento europeo che permetterà lo scambio di alcuni strumenti finanziari (azioni ed obbligazioni) sotto forma di token. Parliamo di un decreto legge approvato dal Governo “che introduce disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech“.
Anche l’Italia si è adeguata al nuovo Regolamento UE
A tutti i Paesi dell’Unione Europea era stato richiesto di pubblicare, entro il 23 marzo, le regole nazionali con le quali si rende applicabile il Regolamento (UE) 2022/858 negli ordinamenti nazionali. Questo passaggio è molto importante soprattutto per le infrastrutture di mercato che si basano sulla tecnologia a registro distribuito (Distributed ledger technology), ovvero una tecnologia su cui è basata anche la più nota blockchain. È proprio attraverso questa novità che in Italia sono arrivate due ottime notizie. La prima è che non saremo più costretta a partire svantaggiati rispetto ai nostri competitor europei, mentre la seconda è che non rischieremo di rimanere coinvolti in una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea.
Quali altri strumenti potranno diventare token
Non solo azioni e obbligazioni, il decreto legge ha previsto anche l’emissione, la negoziazione, e il regolamento di transazioni di altri titoli sotto forma di valore token Ushare. Tra questi, sono stati menzionati dal decreto legge:
● titoli di debito emessi dalle società a responsabilità limitata;
● altri titoli di debito che possono essere emessi ai sensi della legge italiana;
● ricevute di deposito relative a obbligazioni e altri titoli di debito;
● strumenti del mercato monetario regolati dal diritto monetario italiano;
● azioni o quote di organismi di investimento collettivo del risparmio italiani.
La sandbox regolamentareC’è anche un’altra cosa che è stata affrontata dal decreto legge. Parliamo della sandbox regolamentare, ovvero un ambiente digitale che serve per “testare innovative soluzioni dal punto di vista digitale ed attraverso un dialogo costante con le autorità di vigilanza”. Grazie a questo ambiente, le varie aziende fintech sparse nel nostro Paese potranno testare il funzionamento dei loro prodotti o servizi in un ambiente sicuro senza rischiare di entrare sul mercato ed essere sanzionate successivamente.